Due ingredienti diversi sia per sapore che per consistenza, ma insieme si completano, si sposano perfettamente creando una sensazione unica.
Al primo assaggio, si percepisce il carattere deciso del pistacchio, ammorbidito dalla gradevolezza dell’orzo-ciok.
La consistenza semi-solida del budino si arricchisce con la “panna” di pistacchio, fondendosi in un unico elemento.
Ingredienti per il budino Orzo-ciok:
2 cucchiai di orzo solubile bio
2 cucchiai di cacao in polvere bio (personalmente utilizzo cacao amaro dalla Bolivia equo-solidale)
2 cucchiai di zucchero di canna
2 cucchiai di maizena
2 cucchiaini di agar agar
500 ml di latte di soia bio
Ingredienti per la “panna” di pistacchio:
100 gr di pistacchi al naturale (privati dalla pellicina)
250 ml di latte di soia
250 ml d’acqua
3 cucchiai di malto di riso
2 cucchiaini di agar agar
Procedimento:
In un pentolino unire l’orzo, il cacao, lo zucchero di canna, la maizena e l’agar agar. Miscelare, versare il latte di soia stemperando bene.
Far cuocere a fuoco basso fino ad ottenere un budino cremoso, l’agar agar si rapprende con il raffreddamento.
Far raffreddare completamente, verificare la densità, se necessario allungare con poco latte di soia.
Preparare gli stampini: se utilizzate stampini in silicone non necessitano di preparazione, altrimenti oliare leggermente e spolverizzare con pochissimo zucchero di canna, faciliterà l’estrazione del budino.
Versarvi il composto; far raffreddare e riposare in frigorifero fino al giorno dopo.
In un pentolino cuocere i pistacchi con l’acqua e il latte. Fare cuocere sino a quando i pistacchi diventeranno morbidi, (10 min circa).
Frullare finemente, non devono rimanere tracce di pistacchio.
Rimettere sul fuoco, aggiungere il malto di riso, l’agar agar e cuocere per almeno 5 min; mescolare per amalgamare completamente l’agar agar.
Far raffreddare, controllare la densità, se troppo denso allungare con poca acqua.
Far riposare in frigorifero la “panna” al pistacchio fino al giorno dopo.
Riprendere la “panna”, con uno sbattitore elettrico ammorbidirla, con questa operazione si riesce a ridare morbidezza e cremosità alla “panna”, si monterà leggermente diventando morbida ed elastica, proprio come una panna, ma non rischia di smontarsi, rimane soda anche dopo un paio di giorni!!!
Sformare il budino, l’operazione con gli stampini rigidi non è facilissima, serve qualche piccolo accorgimento: immergere lo stampo in acqua calda per qualche minuto e inserire una spatolina lungo il bordo staccando leggermente il budino.
Lasciar scivolare il budino sul piatto di portata, inserire la “panna” al pistacchio in una sac-a-poche e decorare il budino.
Riempire il foro centrale, poi date spazio alla fantasia!!!
Seconda versione:
Terza versione:
Tutti e tre:
Il punto:
E’ davvero difficile descrivere il sapore di questo dolce, al primo assaggio si percepisce immediatamente il pistacchio, subito dopo l’orzo e il cacao, ma dopo qualche secondo la fusione!!! Unico.
Semplice da preparare, non spaventatevi dalla descrizione. Si prepara con un giorno di anticipo, poi non rimane altro che comporlo.
Con queste dosi mi è avanzata mezza panna di pistacchio, si può tranquillamente dimezzare la dose, oppure conservare questa prelibatezza in frigorifero ed utilizzarla, anche spalmata su una fetta biscottata!!!!
I dolci al cucchiaio “tradizionali” non riescono a trasmettere il sapore vero, autentico degli ingredienti, troppi grassi e zuccheri è impossibile avere lo stesso risultato!!!
Ora un piccolo reportage:
Ieri mattina, 24 marzo 2011 ci siamo sposati!!!
Come per il Pistacchio sovrano: due personalità diverse che insieme si completano e si fondono in un’unica entità.
Abbiamo fatto il grande passo, una piccola e discreta cerimonia, pochi invitati, tanta serenità e amore.
Per l’occasione ho potuto gustare, un vero vegan menu, il merito ad un amico di VB. Il Veg-chef Enrico.
Ho mangiato piatti superlativi, presentati con eleganza e dal gusto sorprendente.
Il Tortino di quinoa con broccoletti:
La fantastica Torretta di riso nero, riso rosso, sedano rapa e carciofi:
l gustosissimo Tofu con sedano rapa in pastella di ceci:
E per finire alla grande, la Torta nuziale: pan di spagna farcito da frutta fresca e ricoperto da panna di soia: deliziosamente decorata con caramello. La frutta era avvolta da una strepitosa crema chantilly:
Un particolare della torta:
Ho gustato con immenso piacere il dolce, superlativo, squisito, goloso, spettacolare!!!!
Ho dimenticato di fotografare l’inizio degli antipasti: una freschissima e ricca insalata composta da: verdura di stagione, frutta fresca e dulse; seguita da un veg-wurstel di soia.
Le nostre bomboniere: nel negozio equo-solidale abbiamo fatto confezione queste originali bomboniere, un ringraziamento particolare per il servizio, la gentilezza e la disponibilità offerta.
Un bellissimo cestino, all’interno un colino da tè in bambù, una ceramica da utilizzare dopo aver estratto il colino dalla tazza e una confezione di tè verde:
Il mio originale bouquet:
E per finire, al termine di una bellissima giornata, gli sposi….. Felicia e Fausto
P.s.:
la ricetta della Torta nuziale verrà giustamente e meritatamente pubblicata da Enrico.
Pubblicato su Veganblog il 25.03.2011