2016… Odissea di una vegana

Cremona, 25.05.2016

vegan3

Ore 7,30. Nonostante le enormi difficoltà motorie, mi preparo per andare al lavoro; a fatica riesco a camminare, cerco di vestirmi, ma le ginocchia non si piegano e non riesco ad indossare i pantaloni; chiamo mio marito perché mi aiuti, accorre e guarda le mie gambe; cerca di assecondarmi e mi aiuta a indossare i pantaloni, ma poi arriva il momento di calzare le scarpe ed è davvero impossibile.
I piedi sono gonfi, tumefatti, le caviglie rigide e il dolore aumenta; non riesco ad appoggiare la pianta del piede, il dolore è acuto e la percezione tattile diminuisce; raggiungere il lavoro risulta impossibile e non mi rimane che correre dal medico.
In sintesi, questo è l’inizio dell’estate 2016 che ho vissuto, anzi che mi ha sfiorato, i mesi mi sono passati a fianco, ho dovuto rinunciare a molti eventi, li ho osservati da lontano immaginandomi immersa nel clima sereno e gioioso che solo queste manifestazioni sanno trasmettere; ho rinunciato alle ferie: avevamo organizzato un lungo fine settimana al mare, ma purtroppo è rimasto un sogno; ho trascorso le giornate in casa, solo qualche breve passeggiata per non bloccare completamente le gambe; mi sono sottoposta a visite mediche, esami diagnostici e anche a un breve ricovero ospedaliero.
Ho sofferto fisicamente, ho sopportato soprusi e prese di posizione, ho cercato di reagire, mi sono aggrappata a ogni stimolo positivo per non sprofondare nella depressione, ho stretto i denti per non urlare la mia rabbia, ma ho anche pianto: ho vissuto momenti davvero pesanti, il dolore mi ha accompagnata quotidianamente per tutto questo lungo periodo.
Ora, a distanza di quattro mesi, la situazione si sta sbloccando, finalmente siamo arrivati a una diagnosi e alla relativa cura. Ma io sono arrabbiata, sono diventata furente, ma soprattutto costernata, scoraggiata e avvilita; davvero non credevo possibile inciampare in medici così prevenuti e ottusi.
A Cremona la diagnosi si è essenzialmente basata su due aspetti personali: sono vegana e sono magra; i referti degli esami sembravano scritti con inchiostro simpatico, i medici non sono andati oltre l’aspetto fisico e la scelta di vita.
Neanche la testimonianza e la vicinanza di mio marito sono serviti a demolire il muro di pregiudizio e razzismo: la mia scelta mi ha etichettata e sulla mia cartella clinica spiccava la scritta vegana a lettere cubitali. Un tuffo nel passato… un passato più attuale di quanto crediamo, un passato che si interseca con il presente.
Eccomi coinvolta in prima persona nel classico titolo da prima pagina e nonostante queste premesse ho represso la voglia di scappare a gambe levate, ho dato un pizzico di credito ai professionisti che mi avevano in cura, ho voluto credere nella loro competenza e professionalità e ho atteso l’esito della terapia.
I tempi previsti erano lunghi e la terapia non dava sollievo, ma ho atteso pur cercando altre risposte.
Mi sono rivolta a un altro specialista: arrivo in studio con il mio malloppo di referti e li sottopongo all’analisi attenta del medico. La prima parola che legge è vegana; fiera della mia scelta, vivo con i brividi il momento in cui legge i documenti.
È davvero possibile che stia vivendo tutto questo! Non intendo fare un passo indietro, non intendo calpestare i miei ideali, credo fermamente nella scelta che ho fatto.
Dopo avermi visitata, lo specialista conferma la prima diagnosi, devo attendere: prima o poi arriveranno i risultati.
I giorni passano, il dolore aumenta: a fatica scendo le scale ed è impossibile salirle.
Non riesco a stare a lungo in piedi, ma neanche seduta; non riesco a dormire, devo alzarmi ogni due ore; ho bisogno di aiuto per vestirmi e anche le piccole operazioni domestiche sono impegnative.
Il dolore arriva alle mani: i polsi si irrigidiscono e si gonfiano, la febbre non mi lascia mai, sono preoccupata e decido di cambiare città per le cure.
Raggiungiamo Pavia e il nuovo specialista, il cuore carico di speranza e terrore. Sono bastati pochi istanti per demolire totalmente la diagnosi di Cremona. I suoi occhi si muovono veloci sui referti, legge oltre la definizione di vegana… e rivolge la sua attenzione sui valori.
Dopo una  visita accurata, arriva la diagnosi, da confermare con ulteriori accertamenti. Vengo indirizzata a un altro specialista e decido di rimanere a Pavia, felice di aver trovato medici e professionisti che curano. Ho ancora un lungo percorso da affrontare, ma non sono più sola.
Ho vissuto sulla mia pelle il significato di discriminazione, razzismo, pregiudizio, fanatismo: un’esperienza terrificante, ma sono in parte responsabile di tutto questo, ho sbagliato a non ascoltare le mie sensazioni, sono stata debole, sopraffatta dal bisogno di aiuto, ho ignorato i campanelli d’allarme e non sono scappata a gambe levate. Mi sarei dovuta far aiutare perché le mie gambe non mi avrebbero permesso di scappare… ma dovevo correre lontano.
Devo ringraziare il mio medico di base, mi è stato accanto e ha cercato di aiutarmi in questo lungo percorso. È stato lungimirante e mi ha prescritto molti esami diagnostici utili per effettuare la giusta diagnosi; purtroppo erano scritti con inchiostro invisibile… e non sono stati letti.
Ora provo a guardarmi indietro, a volte sorrido ripensando ai momenti tragicomici che ho vissuto: è dal 25 maggio che non indosso un paio di scarpe, ma anche indossare le ciabatte è stata un’impresa. Frida è costantemente al mio fianco, in questi mesi il nostro rapporto si è rafforzato e mi ha permesso di imparare il “canino”: abbiamo fatto lunghe chiacchierate, Fausto mi ha aiutato e assecondato, mi accompagnava a camminare cercando posti tranquilli e ombreggiati. Ho trovato amiche fantastiche e ne ho perse altre, il Web mi ha aiutato a distrarmi, ma mi ha anche annoiata (non lo avrei mai pensato). Ho rispolverato ago e filo e mi sono dedicata a qualche piccolo lavoretto di cucito, ho letto molto, ho cucinato poco (purtroppo) perché non sempre riuscivo a stare in piedi a lungo. Non lavoro da 4 mesi, ho sfruttato Netflix rivedendo vecchie serie televisive. Ma mi sento svuotata: ho perso 4 mesi di esperienze di vita, di socializzazione, di me.
La frustrazione e la delusione mi hanno spinta a scrivere queste righe: non posso tornare indietro e cambiare le mie scelte, ma posso usare la mia esperienza a favore di chi potrebbe trovarsi nella mia stessa situazione.
Fidatevi delle vostre sensazioni, non fatevi piegare da chi indossa un camice bianco, non sempre sinonimo di competenza e correttezza; scappate a gambe levate da chi fa percepire il proprio disappunto verso la vostra scelta, chiedete ai vostri familiari di aiutarvi a tenere alta la testa. E soprattutto, cercate il professionisti che oltre a curarvi vi rispettino.

Odissea dal Garzanti: serie di avventure, di peripezie, di disgrazie: dovettero affrontare una lunga e dolorosa odissea.

43 commenti su “2016… Odissea di una vegana”

  1. Carissima, avevo percepito che qualcosa non amdava… ma che fosse stata una tale odissea no. Che esperienza terribile 🙁
    Grazie x avere avuto la forza di parlarne. Un abbraccio!

    Rispondi
  2. Cara Felicia, quante ne hai passate. Mi dispiace tantissimo. Spero che la situazione stia migliorando. Grazie per la condivisione perché può aiutare te nel scriverla e tantissimi altri nel leggerla. Ti abbraccio virtualmente, ma spero presto anche realmente. Tantissimi baci!

    Rispondi
    • Monica carissima… avevo bisogno di esternare per metabolizzare e chiudere questa avventura, e spero di aver dato spunto a riflessione a chi ne ha necessità. Grazie sei un tesoro, un abbraccio ♥

      Rispondi
  3. Con queste tue parole mi dai più forza per portare avanti la mia scelta.
    Sono un’atleta e quando dico che sono vegano e non assumo assolutamente niente ne prima e ne dopo le gare (aminoacidi proteine anche se vegetali ecc) mi criticano e mi vedono come uno stupido anche se ho risultati migliori di queste persone.
    Perciò capisco come ti sei sentita, ma ammire le persone che davanti alle difficoltà usano gli attributi e non si arrendono, anzi….
    Perciò ti faccio i migliori auguri per un recupero al 100% e non mollare mai.
    Ricordati, ciò che non ci uccide ci rende più forti!!

    Rispondi
    • Grazie Massimiliano, da una parte si sente parlare di vegan come fosse una moda, bar e ristoranti fanno a gara ad offrire la loro proposta vegan…. speri che il mondo stia cambiando ma poi inciampi sempre nella parte antica e chiusa. C’è solo da sperare che la situazione migliori presto. Noi facciamo il possibile per testimoniarlo!!! Non mollare…. sei la dimostrazione che sport e vegan possono coesistere.

      Rispondi
  4. Carissima, sono felice che qualche Dottore ( con la D maiuscola) sia andato oltre alle diagnosi iniziali e abbia guardato e analizzato seriamente i sintomi trovando cause e cure giuste. Ma non credere che siano solo pregiudizi contro una scelta di vita (vegana, o altro). Mia madre da giovane, l’hanno curata per un paio di anni per quella che dicevano essere depressione post parto, perchè, secondo loro, fingeva di sentire il male per attirare l’attenzione, finchè un medico SERIO si è accorto che aveva la cistifellea stracolma di calcoli!!
    Spero ti rimetta prestissimo, ti vogliamo pimpante e forte come prima! un abbraccio.

    Rispondi
    • Hai proprio ragione Mari… purtroppo non sempre è una questione di scelta etica, l’incompentenza e superficialità sono comuni a molti medici. Mi dispiace per tua mamma, la comprendo e so che sono situazioni davvero pesanti.

      Rispondi
  5. Carissima e dolce Feli… purtroppo mi ritrovo nelle tue parole e so quanto sia frustrante quella amara sensazione di impotenza davanti ad un “Mostro” che oltre a divorarti il corpo ti inghiottisce in un vortice senza pietà… ma tu con questa tua testimonianza hai dimostrato di essere forte, caparbia e soprattutto di ascoltarti e rispettare te stessa e gli ideali che ti rappresentano. In questi casi è F.O.N.D.A.M.E.N.T.A.L.E. l’aiuto e la comprensione della famiglia e dei cari e per fortuna questo ce l’hai! In queste circostanze è semplice farsi prendere dal rancore e dalla rabbia, ti senti lì in un limbo, o come se la tua vita fosse in fermo immagine, ma non pensare che sia stata inutile cerca di ricavarne il meglio, diversamente la rabbia e la frustrazione ti divoreranno viva – provato sulla mia pelle – non so se tu pratichi già meditazione, quando non riuscivo proprio a muovermi mi aiutava a controllare il dolore e calmare la mente il body scan e mi ha salvato dal baratro questo libro:

    http://www.macrolibrarsi.it/libri/__vivere_momento_per_momento.php

    E’ stato ristampato ed integrato

    https://www.amazon.it/Vivere-momento-per-Jon-Kabat-Zinn/dp/8867000942/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=

    Tu sei forte!!!!! Lo dimostra che non ti sei fatta piegare da pregiudizi e medici ottusi.. ed hai ragione c’è questa credenza che il camice bianco renda invincibile, quando invece se possibile rende solo più ciechi… Sei grandiosa.. ti abbraccio fortissimo!!! Un bacio

    Rispondi
  6. Carissima, ho passato mesi lontana dal web per miei motivi e non mi ero accorta di nulla, mi spiace molto per quello che ti è successo. Fa paura quello che hai scritto, tanta. Grazie per averlo condiviso.
    Un abbraccio stretto e tanti pensieri positivi ?

    Rispondi
  7. Non sono vegano ma è comunque buona norma, sopratutto in casi particolari, non fermarsi mai ad un solo parere medico ma avere la forza e la voglia di cercare conferme, smentite o semplicemente nuovi punti di vista che aiutino a comprendere la situazione.

    Rispondi
    • Diego, la penso esattamente come te.. e non mi sono fermata al primo giudizio, parere, diagnosi. Ma purtroppo la definizione Vegana sui documenti sanitari era un biglietto da visita distorto e confonde i medici che forse per mancanza di conoscenza tendono ad esprimere giudizi superficiali. Fortunatamente ho trovato chi non si fermato ad una definizione.
      A volte non è facile muovervi, oltre a tempi di attesa lunghi, ci sono motivazioni profonde che ti spingono a credere nel professionista che hai davanti, c’è la sofferenza e non da meno il lato economico.

      Rispondi
  8. Mi spiace apprendere che sei stata male, ma se adesso le cose vanno migliorando non posso che rallegrarmene per te.
    I medici, la maggior parte purtroppo, pensa di sapere tutto e di avere la vita altrui nelle proprie mani, son pochi quelli umili e che si pongono in ascolto della persona che hanno davanti.
    Ti auguro ogni bene. Baci Elena

    Rispondi
  9. Feli io credo che tu non abbia perso nulla in questi mesi da sola con te stessa. Capisco non sia stata una svelta ma una forzatura ma nel male cerchiamo di vedere del bene… Magari l’opportunità di unirti maggiormente a Fausto e alla vostra Frida ❤
    Quello che hai trascorso è PESANTE sotto ogni punto di vista! Non ci sono parole per come sei stata trattata da quelli che dovrebbero essere dei professionisti.
    Ti auguro di trovare una risposta, ma da come leggo sembra sia arrivata o stia arrivando, e di tornare a vivere la tua vita serena godentoti quei momenti a cui hai dovuto rinunciare ❤❤❤

    Rispondi
    • Carissima, ho sicuramente vissuto i rapporti famigliari con intensità e amore… anche la socializzazione, la quotidianità, la banalità, lo stress e tutto quello che ruota intorno alle nostre giornate, spesso troppo frenetiche ci arricchiscono e ci coinvolgono e stranamente quando ci non le vorresti, ma quando mancano…… vorresti viverle 😉 Siamo davvero contorti!!!
      Ora inizia ad andare meglio, e spero sia l’inizio della discesa. Grazie per il pensiero ♥

      Rispondi
  10. cara, un abbraccio strettissimo. Deve essere stato un periodo veramente difficile, ma complimenti per la forza avuta. Quando non c’è tanta forza fisica spesso ci si abbatte anche a livello emotivo, e viceversa.
    Perciò tanta tanta forza per te <3 e speriamo che la situazione si risolva al più presto e per il meglio.
    Ti stringo

    Rispondi
  11. Carissima Felicia mi dispiace tanto! Non demoralizzarti negli ultimi anni hanno sdoganato sicuramente ignoranza, intolleranza e superficialita’! Mi raccomando non ti biasimare, la colpa non è tua, tu sei una persona splendida, intelligente e solidale qualità che spiccheranno sempre nella massa.
    Ti sono vicina un abbraccio forte forte

    Rispondi
  12. Cara Felicia ,scusami se non mi sono più fatta sentire. Questo tuo scritto mi fa venire da piangere per l ‘ ignoranza e la cattiveria da cui siamo circondati..soprattutto in questa nostra piccola città con un alto tasso di ottusità. Spero sia arrivato il momento per una risalita…A presto cara

    Rispondi
    • Carissima… anch’io non mi sono più fatta sentire, tu presa dai tuoi mille e più pelosi da salvare, io in giro tra speciali ed esami. Ci sentiremo con calma…..
      Sai la nostra piccola e bigotta città è sempre peggio, sembra arretrare anzichè aprirsi. Che tristezza.

      Rispondi
  13. Felicia cara, mi dispiace tanto per quanto hai dovuto passare. D’altra parte sono felice che la situazione stia migliorando. Grazie per aver avuto la forza di fornire una testimonianza tanto importante… un esempio da seguire come paziente, uno spunto di riflessione per qualsiasi dottore! Un abbraccio <3

    Rispondi
    • Grazie carissima, sai ho pensato a lungo se scrivere o meno questo post, poi ho scritto d’impulso… ho solo cercato di esternare la delusione e il rancore, ma sopratutto spero che possa servire a chi ripercorre i miei passi. Purtroppo siamo ancora lontani dal trovare professionisti aperti.

      Rispondi
  14. Felicia, mi dispiace tanto di quello che ti è successo. È triste ed è grave tanta superficialità e arroganza da parte dei medici. Non vorrei essere troppo pessimista ma io temo che questa sia ormai la “prassi” nel nostro paese. Stiamo tornando indietro su tante conquiste sociali e la mentalità comune mi sembra sempre più chiusa. Figuriamoci, quindi, per uno stile di vita come quello vegano che di fatto non solo non è mai stato accettato ma, anzi, è stato sempre avversato. È vero oggi si parla di più di veganesimo e si trovano alcuni cibi perfino nella grande distribuzione ma io ho l’impressione che si tratti di una moda, come se essere vegan sia equivalente a seguire la dieta dukan o quella del “supermetabolismo”. Però poi quando si deve parlare di argomenti “seri” ecco che spunta la proposta di legge che propone addirittura il carcere ai genitori che mantengono una dieta vegana per i figli! Ma tu sei stata brava, hai lottato e i risultati si stanno vedendo, e questa è la strada giusta! Spero che il tuo problema si risolva a breve e ti ringrazio per aver condiviso con noi la tua esperienza! Ti mando un abbraccio forte

    Rispondi
    • Cara Maria, quanta verità nelle tue parole, essere vegan o meglio mangiare vegan è diventato “in” di moda, tutti si atteggiato a salutisti e ostentano la nuova dieta vegana. Proprio non sopporto chi parla di dieta vegan, essere vegani non è una questione di dieta, le diete si inziano e poi si chiudono bruscamente quando ci si stanca di rinunaciare. Essere vegani è una scelta consapevole ed etica. E proprio come dici tu, abbiamo fatto passi da gigante nei prodotti ma tutto il resto è fermo, anzi…. i finti titoloni sui giornali, le litigate in televisione hanno creato confusione e diffidenza.

      Rispondi
  15. Cara Feli, mi addolora leggere di questa Odissea. Spero con la giusta cura tu possa tornare presto in forma. Grazie per la condivisione qui, sei di grande incoraggiamento!!! Per me sei un esempio di donna forte e positiva! Ti mando le mie preghiere per la tua completa guarigione.

    Rispondi
    • Carissima, grazie… presto sarò nuovamente in forma, ma questi atteggiamenti devono finire, è davvero frustrante trovarsi in queste situazioni. Rabbia, dolore si fondono insieme, ci si sente ghettizzati senza nessun motivo. Grazie, un bacione ♥

      Rispondi
  16. Grazie Feli per le tue ricette buone chiare e a portata di tutti, mi spiace per la tua odissea e ancora ti ringrazio per i tuoi incoraggiamenti. Grazie , un abbraccio virtuale

    Rispondi
  17. Car a Feli, mi dispiace di sapere che hai vissuto un brutto periodo, ti auguro di uscirne al più presto possibile. Purtroppo anch’io ho potuto sperimentare (e continuo a farlo) che le scelte controcorrente sono molto malviste dai medici, ma se uno crede in quello che fa di certo non si fa spaventare. Coraggio! Ti abbraccio forte

    Rispondi
    • Ciao Luu, purtroppo queste scelte spaventano, e spaventano chi ignora e si fa influenzare dall’opinione pubblica, dalla stampa e dagli esperti in televisione. Non mollo!!! continuerò a lottare 🙂 Grazie, un abbraccio ♥

      Rispondi
  18. Cara Feli, io sono un’altra che non aveva la minima idea di che cosa stesse succedendo. Mi chiedo dove sia vissuta per tutti questi mesi, visto che è da così tanto che va aanti questa triste vicenda!:( non so che dire se non che mi dispiace tantissimo di quello che è successo, hai fatto benissimo a non arrenderti e a continuare a cercare dei professionisti a tutto tondo fidandoti del tuo istinto e non tradendo la tua etica..mi auguro che in futuro, in un possibilmente non troppo prossimo, queste situazioni siano sempre più rare fino a scomparire. Un abbraccio e buona ripresa <3

    Rispondi
    • Carissima, sino ad oggi non ne avevo mai parlato con nessuno, non soffermarmi sui miei problemi, anzi cerco di affrontarli e di andare oltre il prima possibile, ho scelto di scrivere questo post nella speranza che possa servire a qualcuno, volevo offrire un punto di riflessione, nonostante i vegani sono sempre più conosciuti e non veniamo più considerati “marziani”, siamo lontano dalla conoscenza. Professioni e non sono convinti che la scelta vegana sia una moda, una dieta!!!
      Io sono ancora in fase di terapia, i miglioramenti sono molto lenti…. spero di avere notizie positive al prossimo controllo, per il momento stringo i denti e vi seguo con affetto. Un bacione ♥

      Rispondi

Lascia un commento