Qualche mese fa il web impazziva per le meringhe vegan, sino ad allora impossibili da realizzare e destinate all’archiviazione definitiva.
Ma in realtà basta poco per riuscir ad ottenere golose e ghiotte meringhe vegan.
In questo istruttivo post troverete le risposte a molte domande, scienza ed esperimenti alla base della famosissima Acquafaba.
Non ho ancora sperimentato le meringhe e sinceramente non so se le sperimenterò, erano il mio dolce preferito, venivo colta dalla voglia irrefrenabile di meringhe e la placavo mangiando sacchetti interi, oppure entrando in panetteria per acquistare il candido e goloso dolcetto.
Ho eliminato lo zucchero, se necessario utilizzo dolcificanti alternativi e lo zucchero nelle meringhe è un ingrediente fondamentale.
Ma questo non vieta di sfruttare la massa bianca e spumosa dell’acquafaba in altre preparazioni, i risultati sono garantiti: dona leggerezza agli impasti e li aiuta a legarsi, caratteristica che la rende perfetta negli impasti senza glutine.
Ingredienti:
100 gr di acqua di cottura di ceci (Acquafaba)
300 gr di ricotta di mandorle (autoprodotta)
100 gr di amido di mais
sale integrale a piacere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
il succo di 1/2 limone
santoreggia essiccata a piacere
Ingredienti per la salsa:
300 gr di zucca
1 cm quadrato di zenzero fresco
sale integrale a piacere
Per la guarnizione:
okara di mandorle
una macinata di pepe bianco
santoreggia essiccata a piacere
Procedimento:
Versate l’acqua di cottura dei ceci in una capace ciotola, aggiungete un pizzico di sale e con le fruste elettriche montatela.
Otterrete una massa soffice, spumosa, areata proprio come gli albumi montati a neve.
Sarà necessario insistere per qualche minuto, non scoraggiatevi e vedrete la vostra acquafaba montare magicamente.
In una ciotola versate la ricotta di mandorle, aggiungete l’amido di mais, il sale, lo zenzero, il succo del limone e la santoreggia.
Amalgamate ammorbidendo la ricotta e creando un impasto omogeneo.
Aggiungete l’acquafaba montata, iniziate con un cucchiaio che servirà per ammorbidire la ricotta di mandorle, proseguite unendone poca alla volta e distribuitela con delicatezza dal basso verso l’alto, cercando di non smontarla.
Versate il composto negli stampini scelti, posizionateli su una teglia da forno e cuoceteli in forno caldo a 180°C per 20 min.
Nel frattempo preparate la salsa:
Lavate e mondate la zucca, tagliatela a cubotti irregolari e adagiateli in una casseruola, unite lo zenzero tagliato a lamelle e il sale.
Aggiungete poca acqua, incoperchiate e portate a cottura, frullate unendo l’acqua necessaria per ottenere una crema morbida e vellutata.
In una padella antiaderente versate l’okara di mandorle, insaporite con poco sale, una macinata di pepe e un cucchiaino di santoreggia essiccata.
Fate tostare mescolando continuamente per non far bruciare le mandorle.
Ritirate l’okara in una ciotola: la utilizzerete a fine preparazione.
Sfornate gli sformatini di ricotta, estraeteli dagli stampini e fateli riposare qualche minuto.
Distribuite a specchio, sul fondo dei piatti due cucchiai di salsa, adagiate lo sformatino sopra la salsa e completate con una generosa spolverata di okara tostato.
Servite tiepido e gustate. La consistenza morbida e avvolgente degli sformatini vi conquisterà.
Areati, morbidosi, appaganti, sfiziosi….. la salsa di zucca accompagna il boccone con delicata cremosità; l’okara speziato, completa la preparazione con una nota croccante e aromatica.
Wow!!! Che spettacolo! Bravissima Feli! 😉 🙂
Grazie…. sei gentilissima. Arrivo solo ora scusami….. ora riesco ad accedere al blog, non so per quanto però 🙁
Come te non mi sono ancora cimentata con le meringhe e non penso le proverò, al contrario di te non sono mai stata un’amante di questo dolce e visto che le bimbe non gradiscono i gusti troppo dolci preferisco non proporgliele. Invece uso l’acqua di cottura per un sacco di altri scopi e trovo che anche nel pane e nei dolci sopratutto quelli senza glutine sia perfetta. Questi sformatini sono una meraviglia, li proverò con la prossima acqua di cottura!
Carissima…. non farò le farò, ero davvero esagerata, adoravo tutto il dolce e non voglio ricadere in tentazione, ma come te trovo l’acqua di cottura dei legumi ottima per molte preparazioni… per gli impasti gluten free inoltre è un valido aiuto. In ogni caso è un peccato specarla. Io la congelo in piccolo contenitori, circa 90 gr l’uno, equivalente di circa 3 uova.
Sì, sì anch’io l’utilizzo per sformato e spume siano salate o dolci. Ottimo il tuo risultato.
Non avendolo ancora fatto ecco qui i miei auguro di uno splendido anno!
Grazie carissima… sempre più in ritardo ti faccio gli auguri. Un bacione <3